SENEGAL L’INDIPENDENZA MANCATA

Intervento alla lezione di storia del 26 marzo

Il Senegal ottiene l’indipendenza il 4 aprile 1960, concessa dal generale De Gaulle in seguito alle pressioni della popolazione.
Dopo il 1960 sale al potere Senghor come presidente della Repubblica, intellettuale formatosi in Francia e in buoni rapporti con il generale francese. Nel 1962 ci fu un tentativo di colpo di stato, successivo alle richieste della popolazione di una maggiore indipendenza economica dalla madre patria francese, che continuava ad esercitare la propria supremazia, ma il governo attuò una forte repressione nei confronti dell’opposizione, incarcerando coloro che non riconoscevano l’autorità di Senghor.
La popolazione incolpava Senghor di fare gli interessi della Francia, continuando a sfruttare il paese. Sempre nel 1962 all’interno della Assemblea Nazionale Senghor si scontra con i deputati dell’opposizione Valdiodio Ndiaye e Mamadou Dja, quest’ultimo ex sindaco di una regione del Senegal, per poi deportarli in un campo di lavoro forzato per venti anni, insieme ad altri loro alleati.
Si forma così un sistema mono partito: il P.E.S., Partito Socialista, resterà al potere per quarant’anni. Senghor lascia la guida del paese nel 1980, a lui segue Abdou Djouf che governerà per altri venti anni, continuando con una politica elitaria.
In questi anni però si risveglia un sentimento di consapevolezza tra la popolazione che rivendica il riconoscimento dei propri diritti, un cambiamento delle politiche e del regime stesso. L’opposizione di quegli anni lavora per far cadere il governo, in particolare Abdoulaye Wade membro del Partito Democratico, che fin dal 1960 aveva tentato di vincere la carica di presidente, ma, stanco del suo insuccesso a causa delle elezioni poco democratiche, lascia la politica e il suo paese e se ne va in Francia a continuare il suo lavoro di avvocato internazionale. Il paese continuava a chiedere di lui, in quanto nessuno prima aveva dimostrato tanto coraggio.
Tornato in Senegal, vince le elezioni nel 2000 con una coalizione che comprendeva tutte le minoranze di governo. Fin dal primo momento taglia i rapporti con la Francia, facendo chiudere le imprese francesi e operando una loro nazionalizzazione. Con la sua politica il Senegal conosce un grande sviluppo grazie alla costruzione di diverse infrastrutture e vie di comunicazione e apre i rapporti con i paesi arabi.
Una volta raggiunto il potere però si distacca dal resto della coalizione e porta dentro al partito familiari ed amici, iniziando ad operare esclusivamente nel proprio interesse.
Secondo la carta costituzionale senegalese, il presidente può effettuare un massimo di due mandati consecutivi, uno di cinque anni e uno di sette, ma, finito il suo mandato, Senghor  tenta di restare al potere, provocando diverse rivolte e alla fine, in seguito ad un referendum, accetta la volontà popolare e lascia il governo.
Alle elezioni del 2012 Macky Sall sale al potere con una grande coalizione con il partito dell’A.P.R., Alleanza per la Repubblica, e promette alla popolazione di rimanere al potere solo cinque anni per il primo mandato, cosa che non è stata realizzata.
L’indipendenza è stata realizzata di fatto solo sulla carta, ad oggi il Sengal dipende ancora dalla Francia. Il futuro dei giovani senegalesi è stato sacrificato dagli errori della politica.

Adama Kasse


CON IL CONTRIBUTO DI

STORIAMEMORIA.EU OSPITA IL SITO DEL PROGETTO REALIZZATO DAL LICEO SCIENTIFICO “E. FERMI” DI BOLOGNA
STORIAMEMORIA.EU
LICEO SCIENTIFICO “E. FERMI”