PER SUPERARE LA FASE DI EMERGENZA L’ESPERIENZA DELLA COOP. ARCA DI NOE’ COI RIFUGIATI

Intervista a Michele Cattani (Ufficio Comunicazione) a Tamara de Cassan (Coordinatrice SPRAR) e a Paolo Molinari (Operatore dell’inserimento lavorativo)

La collaborazione data al Liceo Fermi per la realizzazione del progetto “Al di là dei muri” come rientra nelle finalità della vostra cooperativa? In quale ambito di intervento?

La collaborazione con il Liceo Fermi rientra nell’obiettivo di cercare in ogni occasione l’incontro con la cittadinanza da cui far nascere uno scambio. Al contrario di un approccio unilaterale ricerchiamo uno scambio di idee, punti di vista e una conoscenza reale. Favorendo questo scambio creiamo reti di comunità per far circolare informazioni corrette sulla richiesta d’asilo e sull’accoglienza. Con la creazione di reti si intende tutto il lavoro che si fa sul territorio, incontri con le istituzioni pubbliche e private, con l’associazionismo e i cittadini. Nei territori della Città Metropolitana di Bologna in cui ricerchiamo questo tipo di scambio notiamo che nasce un valore aggiunto per l’intera comunità già in loco e non solo per i “nuovi cittadini”.

La cooperativa Arca di Noè è stata costituita nel 2001 su iniziativa di un gruppo di soci legato alla Caritas diocesana. Quale il motivo ispiratore? Esso è presente anche oggi e anima il vostro lavoro?

Dal 2001 il motivo ispiratore fu il lavoro! C’era la voglia di andare oltre l’approccio meramente assistenzialista, intravedevamo l’attività produttiva come esperienza di apprendimento e inserimento lavorativo volta all’autonomia. Il processo produttivo finalizzato all’inserimento lavorativo ha l’obiettivo di ottenere un lavoro di qualità sia sotto il profilo tecnico sia dal punto di vista dell’esperienza di apprendimento. Già nel 2001 si sentiva poi il desiderio di allargare i propri orizzonti, nessuno poteva pensare che Arca di Noè sarebbe arrivata ad avere oltre 160 dipendenti. Partimmo con 3 dipendenti

La cooperativa fa parte del Sistema di accoglienza SPRAR (Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e i Rifugiati – www.arcacoop.com/accoglienza-e-integrazione) gestendo strutture di cui è titolare l’ASP Città di Bologna. Quali gli aspetti principali della vostra attività? Nel panorama generale del settore ha qualcosa che la contraddistingue?

Siamo giovani, abbiamo un’organizzazione orizzontale in cui tutti possono portare le proprie idee e realizzarle, mettendosi in gioco direttamente, mettendo in gioco la propria professionalità. Inoltre, puntiamo molto sulla formazione continua alle normative che cambiano, alle modalità di relazione con gli ospiti e di innovazione sociale e collaborazione anche con gli altri settori della cooperativa. Come da manuale SPRAR cerchiamo di far nascere e crescere dal basso ogni progetto di accoglienza. Infatti, avviene una co-progettazione tra operatore e beneficiario. L’operatore lavora con le ambizioni, le capacità e le aspettative del beneficiario, ovviamente laddove è possibile.

Per concludere, come valuta la collaborazione al progetto “Al di là dei muri”? Quali sono stati i risultati più interessanti dal vostro punto di vista?

Gli aspetti più interessanti sono stati che anche in questo caso il progetto non è nato dall’idea di una sola persona ma c’è stata una co-progettazione che ha coinvolto molte persone, insegnanti, operatori, beneficiari, che hanno potuto esprimere la propria soggettività. Non è stato realizzato da un progetto sulla carta, ma si è trattato di un percorso fatto di confronto in corso d’opera, la ricchezza è stata riuscire a prestare molta attenzione ad ogni step del progetto e anche il riconoscimento reciproco delle professionalità tra Arca di Noè e Liceo Fermi, incrociandosi due sistemi: quello educativo dell’insegnamento e quello educativo da operatore dell’accoglienza.

 

 


CON IL CONTRIBUTO DI

STORIAMEMORIA.EU OSPITA IL SITO DEL PROGETTO REALIZZATO DAL LICEO SCIENTIFICO “E. FERMI” DI BOLOGNA
STORIAMEMORIA.EU
LICEO SCIENTIFICO “E. FERMI”