UNA STORIA O PIU’ STORIE?
Storia 22 marzo
Storia d’Italia dall’unificazione alla Resistenza: tappe principali
Il giorno 22 marzo sono iniziate le lezioni di storia. La prof.ssa Grasselli ci ha spiegato che l’obiettivo di queste quattro lezioni è condividere la conoscenza di alcuni momenti della storia contemporanea dei nostri paesi e la memoria che ne conserviamo. Per questo motivo è stato chiesto agli studenti del Fermi di raccogliere la memoria familiare relativa agli eventi della Seconda guerra mondiale e dell’immediato dopoguerra.
La lezione è iniziata con una breve introduzione storica del professor Calò sul tema “Storia d’Italia dall’unificazione alla Repubblica”. E’ stato proiettato un power point con i testi in tre lingue (italiano, inglese, francese) in modo che le testimonianze raccolte precedentemente potessero essere contestualizzate e comprese dai ragazzi stranieri.
Successivamente ci siamo divisi in gruppi in modo da presentarci reciprocamente i contenuti delle nostre interviste.
La seconda parte della lezione è stata dedicata alla discussione in classe dei risultati della ricerca familiare. La prof.ssa Grasselli ha guidato la discussione sollecitandoci ad intervenire riferendo le storie di combattenti e di fronti di guerra, le difficoltà della vita quotidiana, i bombardamenti, il rapporto con i soldati tedeschi e anche le storie di ebrei soccorsi o deportati. Ha anche cercato di fornirci quelle conoscenze indispensabili alla comprensione storica del fenomeno di cui stavamo parlando.
Leggendo le interviste ci siamo accorti di come gli eventi della Seconda guerra mondiale fossero giudicati da prospettive diverse in base agli ideali e alla situazione di ogni famiglia. Alcuni nonni avevano fatto parte della Resistenza e hanno visto la fine della guerra come il primo passo verso la libertà; altri invece erano cresciuti con forti principi fascisti a cui hanno aderito fino alla fine della Repubblica Sociale Italiana, per cui l’arrivo degli americani non è stato vissuto sul momento con gli stessi sentimenti.
E’ veramente curioso osservare i diversi punti di vista e le diverse valutazioni della guerra e come ogni persona interpreti uno stesso evento in modo totalmente differente, confluendo però alla fine nell’unica conclusione, ossia che la guerra non sarebbe mai più dovuto accadere.
Dopo tutto, ciò che distingue noi uomini da tutte le altre specie è il nostro “senso di interiorità”, quello che ci fa provare forti emozioni e talvolta anche paura, quello che ci rende così umani, che ci fa vivere le esperienze in modo completamente personale.
E’ stato molto interessante ascoltare anche le testimonianze di alcuni ragazzi le cui famiglie non sono di origine italiana, come quella di Hannah e di Giulio.
Il padre di Hannah è di nazionalità inglese e ha potuto raccogliere una testimonianza che descrive la guerra così come è stata vissuta in Inghilterra. Invece la famiglia di Giulio è originaria della Cina, e noi, oltre a dover entrare in una prospettiva storica differente, siamo stati obbligati, nell’ascoltare i suoi racconti, a metterci completamente nei panni dei parenti di Giulio.
Questa esperienza ha avuto su di noi un forte impatto emotivo, e oltre a ricordare gli eventi del passato, è stata una occasione per riflettere.
Più la società avanza nelle sue scoperte e invenzioni, più l’abitudine alla riflessione sembra diminuire, così, quando ci capita di farlo, restiamo sorpresi dal contraccolpo che la riflessione produce in noi.
Questa esperienza ci ha fatto capire che il nemico può essere differente in base ai punti di vista, alla posizione geografica e alla cultura di ognuno di noi. Forse non si può sempre distinguere il bene dal male, però possiamo capire la differenze che esiste tra il porsi sul piano della convenienza e il porsi su quello della giustizia.
Francesca Pozzati