DAL MACROCOSMO AL MICROCOSMO

Scienze 15 marzo
Dal mondo macroscopico al mondo microscopico

Giovedì 15 marzo abbiamo concluso la parte scientifica del progetto con una lezione in laboratorio dal titolo “Dal mondo macroscopico al mondo microscopico”.

Nelle lezioni precedenti, infatti, avevamo iniziato con l’osservazione di alcune carte fisiche d’Italia e di quattro stati africani, per passare ad osservare, nella lezione successiva, dei campioni vegetali e a riflettere sulla stagionalità dei prodotti agricoli in Italia e Africa. In laboratorio quindi, utilizzando il Microscopio Ottico, abbiamo potuto compiere un ulteriore passo di avvicinamento alla realtà.

La professoressa Bonfatti ci ha spiegato prima di tutto come utilizzare il microscopio e da che parti è formato. Ci siamo divisi in gruppi di tre in modo da eseguire insieme le osservazioni che ci erano richieste. Abbiamo quindi analizzato tre campioni: il test iniziale consisteva nel visualizzare la lettera A, il secondo un campione di cellule vegetali e infine un campione di cellule animali.

Il primo test serviva per prendere dimestichezza con lo strumento e per farci vedere che, nel microscopio, viene visualizzato tutto al contrario. Nel secondo campione, invece, abbiamo ingrandito di 400 volte un sottile strato di cipolla, così da vedere le cellule vegetali. Nel terzo ed ultimo test, invece, ci siamo strofinati un cotton fioc all’interno della guancia per raccogliere qualche cellula morta. L’esperienza si è conclusa con l’esposizione da parte di uno studente per gruppo di ciò che era stato osservato.

Ma alla fine della scheda che abbiamo compilato c’era una domanda che ci ha fatto molto riflettere: spiegate con una frase il parallelismo “immigrazione vista tramite i mass media a livello macroscopico” e “immigrazione a livello microscopico” che stiamo vivendo in questa esperienza.

Ci siamo accorti che, attraverso il percorso del progetto, abbiamo potuto fare dei passi di avvicinamento a questa realtà, conoscendola sempre più da vicino. E la realtà ci si è mostrata molto diversa.

“Entrando in contatto direttamente con loro ti rendi conto che sono persone normalissime: ci sarà sempre il più intelligente, il più studioso o altro e il loro contrario, ma è così ovunque e in qualsiasi gruppo di persone e non possiamo generalizzare dicendo che noi siamo i buoni e loro i cattivi, come ci trasmettono i mass media… facciamo tutti parte dello stesso gruppo: siamo cittadini del mondo”. (Irene)

“Così come quando guardiamo una cipolla ci chiediamo se ci può piacere oppure no e non pensiamo a tutti gli strati e a tutte le cellule di cui è composta, così quando sentiamo parlare del fenomeno dell’immigrazione non ci rendiamo sempre conto delle persone reali da cui è composto, persone che hanno ognuna una propria storia, una propria famiglia e una propria realtà. Nella cipolla, come negli esseri umani, più ingrandiamo più ciò che vediamo diventa interessante.” (Hannah e Beatrice)

“Siamo sicuri che la visione offerteci dai mass media sia una visione “macroscopica” dell’immigrazione? Letteralmente gli effetti macroscopici sono quelli visibili senza strumenti, senza filtri. E non è, forse, questa la visione che abbiamo acquisito in questi giorni? Direi, quindi, che le informazioni dalle quali siamo bombardati siano loro quelle “rimpicciolite” e “microscopiche”: filtrate, analizzate e quindi non viste nella loro complessità.” (Barbara)

Ed è proprio questa complessità e questa completezza di visione l’imperativo a cui tutti siamo chiamati.

Giovanni Ruzzu

 

 


CON IL CONTRIBUTO DI

STORIAMEMORIA.EU OSPITA IL SITO DEL PROGETTO REALIZZATO DAL LICEO SCIENTIFICO “E. FERMI” DI BOLOGNA
STORIAMEMORIA.EU
LICEO SCIENTIFICO “E. FERMI”